sabato 4 gennaio 2014

ACQUA - Tenzin Wangyal Rinpoche - Guarire con la Forma, l'Energia e la Luce

ACQUA (pag. 66)
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Immaginate l'oceano: le sue acque gelide. la sua forza, il suo perpetuo movimento e la calma delle sue profondità. Il corpo dell'oceano è tranquillo anche quando la superficie  è agitata.
Entrate in rapporto con queste qualità. Se potete, sentite l'energia dell'acqua nel vostro corpo. Interiorizzatela. Portatela nella vostra pelle, nei muscoli, nelle ossa. Sentite la serenità dell'acqua, il senso di rilassamento, la sua tranquillità quando scorre intorno alla roccia, quando si apre e accoglie ciò che vi cade dentro, quando si ferma in qualsiasi cosa la trattenga.
Troppo spesso perdiamo questa serenità. E' la serenità dell'essere se stessi, la tranquillità dell'essere. Vediamo una persona che ci irrita, oppure andiamo ad una festa o a un appuntamento di lavoro, e ci sentiamo tesi, nervosi e agitati. L'elemento acqua si è ridotto. Ricordate situazioni analoghe, ma questa volta sentite la serenità dell'acqua. Lasciate che gli eventi accadano mentre voi rimanete interiormente in pace. E la prossima volta che vi sentite agitati, annoiati, ipercritici o preoccupati, entrate in rapporto con l'acqua. L'energia dell'elemento è dappertutto, anche nel deserto più arido, benché, quando si è ai primi passi della pratica, sia di aiuto trovarsi fisicamente vicino all'acqua.
L'acqua è rassicurante. Come la terra, dà un senso di stabilità. E' accettazione degli altri, degli eventi, di se stessi.



Mi piace visualizzare le onde dell'oceano come le nostre emozioni. Un continuo alternarsi di alti e bassi. Se cerchiamo di nuotare in un mare agitato, quanta fatica e quanta energia sono necessarie a restare a galla! Ma se ci immergiamo nelle profondità dell'oceano, ecco riaffiorare il piacere del lasciarsi cullare e avvolgere dall'acqua. Questo elemento ci insegna la flessibilità, l'accoglienza, l'accettazione: ci riporta al nostro centro, stabili e distaccati osservatori della tempesta emozionale.
Donatella

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