giovedì 10 luglio 2014

MEGLIO SOLI O ACCOMPAGNATI?

 Estratto da "Il Libro Rosso" di Jung:

"Quando siete in comunione, ciascuno si sottometta all'Altro, in modo che la comunione si mantenga, perché essa vi è necessaria.
Quando siete soli, il singolo anteponga se stesso agli altri, in modo che ciascuno torni a se stesso ed eviti la schiavitù.
Nella comunione ci sia la continenza, nell'esser soli viga la prodigalità.
Comunione significa profondità, l'esser soli significa elevazione.
La giusta misura nella comunione purifica e mantiene.
La giusta misura nell'esser soli purifica e aggiunge.
L'essere in comunione ci dà il calore, l'esser soli ci dà la luce."



Bellissima questa riflessione di Jung. Leggendola, non ho potuto fare a meno di pensare al concetto di abnegazione, presente in una frase del Maestro Tibetano canalizzata da Alice A. Bailey:

"Che le Forze della Luce portino illuminazione al genere umano.
Che lo Spirito di Pace si diffonda.
Possano gli uomini di buona volontà unirsi in spirito di cooperazione.
Possa l'abnegazione essere la nota dominante di quest'epoca.
Che il potere assista gli sforzi dei Grandi Esseri.
Così sia, e aiutateci a fare la nostra parte."

Oggi non desidero aggiungere altro. 

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