mercoledì 20 gennaio 2016

SINDROME DELLA CROCEROSSINA EVOLUTION

"Per ciò che riguarda il viaggio nel mondo interiore, 
chiunque ti dia formule belle e pronte 
non è un amico, ma un nemico. 
Impara a brancolare nel buio. 
Non puoi fare altro ... 
proprio il tuo brancolare diventerà una comprensione che ti libererà dal buio."
Osho

Interessante spunto di riflessione in relazione alla condivisione della propria esperienza. Ho meditato profondamente su queste parole da aprile dell'anno scorso quando ho deciso di ritirarmi e interrompere i seminari di meditazione. Da un lato la tristezza di non poter donare ciò che avevo imparato, dall'altro la consapevolezza della sua inutilità. 
Osho continua citando una frase di Gesù: "La verità rende liberi", commentando che è proprio la comprensione di questa libertà a favorire la crescita individuale. E la comprensione è strettamente personale e frutto di un doloroso viaggio nel buio delle proprie paure, debolezze e della propria mancanza di accettazione. Perfezionando la mia crescita ho compreso che il mio prender per mano e accompagnare le persone ad una migliore comprensione di se stesse con la meditazione, si sobbarcava spesso la gran parte del lavoro individuale con l'inevitabile risultato che in pochissimi facevano tesoro dello spunto per continuare ad approfondirlo da soli. 
Dopo l'interruzione osservai a distanza il dispiegarsi degli eventi. Proprio quando molti di loro si ritrovarono di punto in bianco a brancolare nel buio della loro solitudine misero a frutto il lavoro svolto in anni di meditazione: si rimboccarono le maniche e trasferirono nella quotidianità quanto sarebbe rimasto in forma potenziale se avessi continuato a seguirli. Alcuni fecero meravigliosi passi verso il benessere e la consapevolezza, altri si arenarono nel buio delle loro insicurezze (e il mio continuare a seguirli non sarebbe servito comunque). 
Spesso mi sono chiesta se riprendere i gruppi di meditazione, ma non sono ancora pronta a rimanere impassibile di fronte alle difficoltà dell'altro e a non porgere la mano, donando risposte e spunti. Per questa ragione ho scelto di lavorare ulteriormente su di me prima di provarci. La scrittura mi offre la possibilità migliore per condividere quanto ho compreso in quanto getta sassi nel lago dell'interiorità. Non elimina quel faticoso e doloroso brancolare nel buio, ma lo stimola in chi è pronto e lascia indifferente chi non lo è. Non offre soluzioni individuali, ma riflessioni che devono essere interiorizzate per poter stimolare una comprensione personale.
Non so se riprenderò mai a tenere seminari, ma sicuramente continuerò a scrivere, per me stessa innanzi tutto, in quanto lo trovo profondamente terapeutico, e chissà forse anche per coloro che sapranno cogliere nella mia esperienza spunti da elaborare personalmente.




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