lunedì 11 gennaio 2016

SPIRITUALMENTE CONCRETO

Estratto da "Lo sviluppo transpersonale" di Roberto Assagioli:

"Lo Spirito costituisce l'elemento di trascendenza, di superiorità, di permanenza, di potenza, di libertà, di interiorità, di creatività, di armonia e di sintesi, in ogni manifestazione, tanto individuale, quanto sociale. Così, nell'uomo, è spirituale (in qualche misura) tutto ciò che lo induce a trascendere il suo esclusivismo egoistico, le sue paure, la sua inerzia, il suo edonismo; tutto ciò che lo porta a disciplinare, a dominare, a dirigere le forze incomposte, istintive ed emotive che si agitano in lui, tutto ciò che lo induce a riconoscere una realtà più ampia e superiore, sociale o ideale, e a inserirsi in essa, varcando i limiti della propria personalità.
In questo senso sono - in qualche misura - manifestazioni spirituali:
il coraggio, quale superamento dell'istinto di conservazione fisica;
l'amore e la dedizione a un altro essere umano, alla famiglia, alla patria, all'umanità, in quanto superamento dell'egoismo;
il senso di responsabilità;
il senso di cooperazione, di socialità, di solidarietà;
il disinteresse e ancor più la dedizione e il sacrificio;
la volontà nel suo vero senso, quale principio e potere di autodominio, di scelta, di disciplina, di sintesi;
la comprensione , che è allargamento della nostra sfera di coscienza, immedesimazione simpatica con altri esseri, con altre manifestazioni della vita spirituale - e soprattutto la comprensione di questa vita universale, il riconoscimento del suo significato e del suo scopo, di un Volere e di un Potere intelligente, saggio, amorevole, da cui l'universo proviene, che ne dirige l'evoluzione e che lo guida verso una meta gloriosa."

                                   Dipinto di Nicholas Roerich

La lettura di questo estratto di Assagioli potrebbe far sorgere istintivamente un moto di disappunto.  La mente giudicante tende, infatti, a evidenziare a difesa dell'ego, il valore di rinuncia insito nelle parole in rosso. Solo il cuore può coglierne la ricchezza.
Ad esempio, siamo culturalmente abituati a identificare il termine sacrificio con lo sforzo o la rinuncia a qualcosa in vista di un fine, dimenticando l'etimologia della parola e il suo significato più profondo. Sacrificio deriva dal latino sacrificium, sacer + facere : rendere sacro. 
Ci siamo persi per strada la sacralità dell'azione e non riusciamo a vedere altro che la sofferenza di una scelta di abnegazione. Nel percorso spirituale questa scelta è la manifestazione della realizzazione del cuore. E' una scelta naturale e spontanea, ricca e totalizzante, che sa nobilitare la fisicità attraverso azioni concrete dirette dallo spirito.
Mai come in questo caso la relatività di uno sguardo soggettivo, e con questo termine intendo centrato sull'ego, può alterarne la percezione.

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