mercoledì 28 settembre 2016

LA LIBERTA'


"La libertà è un retorico miraggio, finchè è proiezione della dipendenza della coscienza dal sensibile, onde l'uomo si rappresenta la propria autonomia come affermazione di sè nel mondo dei sensi, o come velleità di potenza, o come lattiginoso universalismo mistico: forme diverse di una malattia che finisce sempre col pesare sui più deboli della collettività. 
L'alternativa in sostanza apre il varco alla scelta volitiva dell'autocoscienza: il mondo infero può divenire ambito di realizzazione del mondo supero, grazie allo svincolamento della coscienza dalle forme dell'apparire, che normalmente la condizionano oltre la loro necessaria funzione nella sfera del sensibile. L'apparire, infatti, non parla alla coscienza dell'Io, bensì alla brama, che può manovrare la coscienza in quanto coscienza riflessa."
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"Le forze del passato si proiettano nell'avvenire come brama, condizionando l'uomo che non le conosce e tuttavia crede di agire indipendente da esse."


Scaligero è un autore molto difficile. Richiede tempo per una comprensione approfondita ed essa  si può realizzare solo se i passi fatti nel percorso la permettono. I suoi scritti sono prezioso scrigno di insegnamento e di riflessione. 
Mi piace questo estratto di Scaligero: lo trovo particolarmente significativo osservando quanto sia faticoso per l'uomo odierno non identificarsi con il mondo sensibile e perseguire al suo interno l'affermazione di sè. La ricerca di un riconoscimento nell'ambito sensibile fa parte della brama che manovra la coscienza in quanto coscienza riflessa e svia l'uomo dalla realizzazione interiore.

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